Sei a conoscenza del fatto che la quasi totalità degli studi scientifici condotti sul tema omogenitorialità non riporta criticità inerenti alla crescita dei figli da parte di coppie omosessuali?
Dai un’occhiata al grafico: mostra le prime venti pagine che risultano cercando «studi omogenitorialità» su Google. Ogni pagina, che parla del fenomeno in termini favorevoli, contrari o neutrali, cita al suo interno uno o più articoli scientifici, ad essa collegati. Questi, a loro volta, vengono catalogati in base alla presenza o assenza di criticità nei risultati dell’indagine, o se invece si presentano come raccolte/rassegne della letteratura esistente.
Non esiste alcuna prova scientifica che l’essere dei buoni genitori sia connesso all’orientamento sessuale dei genitori medesimi. Al contrario, i risultati delle ricerche indicano che genitori lesbiche e gay hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un ambiente di crescita sano e favorevole. […] La ricerca ha dimostrato che la stabilità, lo sviluppo e la salute psicologica dei bambini non ha collegamento con l’orientamento sessuale dei genitori. I bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali. (APA 2005) ·
🔗
La visualizzazione che segue mira a confrontare la popolarità dello studio, definibile in base alla quantità di volte in cui viene citato all’interno delle pagine web consultate, alla valenza scientifica dello stesso, quantificabile in base numero di volte in cui viene citato su portali dedicati all’archivio e alla consultazione di articoli scientifici quali Google Scholar, Scopus e Web of Science.
Per esempio, la metanalisi (una comparazione tra molte decine di studi precedenti) effettuata nel 2010 dai sociologi americani Timothy Stacey e Judith Biblarz ha indagato l'influenza della variabile "genere" sulle competenze genitoriali. (...) Riferiamo questo dato curioso solo per dare un'idea di come in ambito accademico non si sia ormai più ossessionati dalla questione dello "stato di salute" della famiglia omogenitoriale in sé.
[Gli errori] commessi nel New Families Structures Study di Mark Regnerus hanno ricevuto una dura reazione da parte della comunità scientifica tanto da portare la rivista che pubblicò il suo articolo, Social Science Research, a un’indagine interna per chiarire come si fosse giunti alla pubblicazione del pezzo. (...) Social Science Research incaricò Darren Sherkat di condurre l’indagine interna e questi trovò conflitti di interesse tra i revisori scientifici; in particolare, i finanziamenti per lo studio venivano dal Whitherspoon Institute, nella cui mission c’è l’opposizione al matrimonio egualitario.
Il primo studio ha esaminato la qualità delle relazioni tra genitori e figli e lo sviluppo sociale, emotivo e dell’identità di genere di un campione casuale di bambini di sette anni che vivono nella stessa comunità, reclutati nell'Avon Longitudinal Study of Parents and Children: 39 famiglie con madre lesbica a confronto con 74 famiglie con padre e madre e 60 famiglie con madre sola. I risultati hanno confermato gli studi precedenti, realizzati con campioni meno numerosi: le relazioni tra madri e figli sono positive e i bambini senza problemi.
Tutti gli articoli qui menzionati sono interamente consultabili; potrai quindi approfondire la lettura degli stessi a tuo piacimento.
Il tema degli studi scientifici risulta tuttavia essere estremamente controverso, in quanto tiene insieme questioni e perplessità inerenti a fattori come: metodologia utilizzata, tipologia di finanziamenti, qualità/quantità del campione.
Ciò che però emerge in maniera evidente nella quasi totalità degli articoli e delle rassegne ad essi relative è che le famiglie omogenitoriali costituiscono un ambiente consono per la crescita di un bambino.